mercoledì 30 dicembre 2009

exposiçoes no Museu de Arte Moderna - Mexico DF. 1975 e 1987











































a ultima foi uma retrospectiva
antes de deixar o Mexico

o primeiro quadro
é de 1975
o segundo
é de 1987

as cores nao sao muito fieis
por causa do tempo
e do computer...

lunedì 28 dicembre 2009

entrevista feita pelo jornalista Andrea Palladino




Pubblicato in Velletri su POLITICA DOMANI Num 42 - Dicembre 2004

ARTE E CULTURA




Myra : hai attraversato con la tua opera parti importanti della storia del '900. Qual'è il peggior nemico dell'arte, della cultura?

- Sai a volte la peggiore barriera si trova dentro di noi. Penso che la libertà sia il valore fondamentale, che deve essere il nostro spazio. La libertà ci è indispensabile. Ma quale libertà? La libertà di lottare contro i falsi miti, ad esempio, il falso sentimento esagerato del nazionalismo, religioni che ciecano, lavori alienanti che ci incarcerano nella società di consumismo, e, di conseguenza ci trasformano in oggetti di consumo. La condizione primordiale di un artista è la costante ricerca della libertà. Dunque, mai dimenticare il nostro obiettivo iniziale: creare. Però, creare sempre con libertà.
Siamo gli esseri piu fortunati e liberi di questa terra. Dobbiamo averlo sempre presente. Stare ben svegli e liberi per ricevere indirizzi dall'inconscio, segni da tutto quello che viviamo e riceviamo da altri esseri e cose che ci circondano.

: La scelta dell'arte astratta può apparire, però, una sorta di rifugio, di allontanamento dalla realtà, una scelta quasi metafisica...

- Che cos'è l'arte? E cos'è l'arte astratta? Non me lo sono mai domandato giacchè dipingo come respiro (anzi oggi giorno meglio non respirare troppo...), disegno, faccio oggetti, riciclo da anni carta straccia, creo "cose" con pezzi di metallo arrugginito, vecchie chiavi, tutto quello che la gente non vede. Ma dovrebbero. Non s'immaginano che belle cose escono dalle mani di un artista. Però, come potrei definire l'arte... Quel che vorrei dirti è molto semplice e molto importante: prima di essere un artista, devi essere, divenire un vero essere umano. Non sei una persona soltanto perchè esisti. No. Devi cominciare a sviluppare i tuoi sensi e chissà, inventarne altri, se ci riesci... e mai dimenticarti che sei libero. Arte è libertà, come dicevo. Libertà di dire, di fare, con onestà. Sì, lo so che mi ripeto, ma mi sembra molto importante, la libertà e l'onestà deve sorgere, prima di tutto, da te stesso.
La creazione artistica non si riassume soltanto nel dipingere o scolpire o incidere gigantesche piastre di metallo o bellissime pietre litografiche o inventarti disegni pieni di sottilezze, bensì, svegliarti di fronte a una finestra e respirare, passeggiare per le strade, camminare a piedi nudi sulla sabbia, ballare, pensare, fare l'amore con amore, vestirti, sistemare la tua casa. In poche parole, tutto questo è intimamente legato, relazionato con tutta l'esistenza, e soprattutto con il tuo prossimo.
Sentire il sole che brucia, l'acqua quando ti bagni, il sale dell'acqua del mare sulla tua pelle, sentire l'erba mentre cammini scalzo, e anche la tristezza di una separazione o la rabbia di un errore fatto, sentire la tenerezza con la quale guardi un bambino sconosciuto al quale hai sorriso, così senza ragione, o un amico che incontri.
Siamo esseri sociali, quindi dobbiamo avere sempre presente l'integrazione, la solidarietà, l'equilibrio, il ritmo, l'armonia del mondo, degli uomini. Questa è la mia meta. Questo è, credo, l'arte.

: Velletri ha una tradizione artistica importante, un Liceo Artistico e tantissimi talenti. Tu hai insegnato per anni Belle Arti all'Università in Messico. Qual'era l'essenza del tuo insegnamento, che cosa cercavi di trasmettere ai tuoi alunni?

- Gli dicevo: "Voglio parlarvi rapidamente del tatto". Chiudete gli occhi e cominciate a toccare le cose. Il tavolo di legno. Un coltello. Un portacenere di terracotta. Una pietra. Che sensazioni differenti! Il freddo dell'acciaio, lo senti argentato, acuto, limpido, quasi stridente. La pietra ti porta al fiume, ai campi. L'asprezza o la levigatezza di una pietra ... Il legno ti ricorda le foreste, puoi fiutare il pino, o camminare sulle foglie secche. Tante cose che devi scoprire ...
L'olfatto, una sensazione di grande piacere o di orribile dispiaciere. Non ti sei mai chiesto che queste sensazioni possono causarti depressioni o euforia? Pensaci. Scoprilo.
Quando guardi, che vedi? Non devi soltanto vedere l'apparente. Si deve vedere, per esempio, una foglia e guardare anche l'ombra che lascia nello spazio. Devi vedere attraverso la foglia. Dalla sua nascita fino alla sua morte. Com'è fatta? Da dove viene? Dove va?
Odi una musica, una voce, un rumore. Non credi che anche l'eco sottile che lascia nell'aria, sia importante? Saper ascoltare è saper udire. Le parole non sono soltanto quello che dicono, sono molto di più. A volte è molto più importante quello che non dicono. Indovinare quel che rimane dietro di ogni parola, e il suo silenzio. Interpretare è realmente udire. E un giorno scoprirai che dipingere, disegnare, creare "cose" dal "nulla" - o quasi - non è solo una occupazione, o un divertimento, o una scappatoia dalle nostre nevrosi (per queste ci sono i psicanalisti). No, non è così, è una necessità che ci appartiene come ci appartiene la pelle che ci copre.

: Nell'arte astratta, quanto conta l'ispirazione e quanto la tecnica?

- La "famosa" ispirazione non esiste. Quello che succede è che, delle volte, senti qualcosa, un desiderio di comunicare, o una immagine che improvvisamente ti arriva nella mente o alle dita, o al fegato! Non so dove localizzare quest'impulso... Ma io non lo definisco ispirazione. Il desiderio, l'impulso repentino del quale ti parlo, non esisterebbe senza un lavoro costante, una tua disciplina interiore. Lavorare tutti giorni, questo nostro lavoro, che non vorrei chiamare lavoro, perchè oggi giorno questa parola s'è distorta, dovuto alle esigenze quotidiane della società: "lavoro dunque guadagno soldi "; anche se è un lavoro uguale a tutti c'è una differenza: è fatto con più piacere, con più libertà, con una gran dose di amore. Allora, un giorno, questo ci proporziona una "cosa", e rimaniamo fermi come sospesi nell'aria, per un breve tempo... in questo stato, calmi, attenti, guardiamo dentro di noi. Questo momento è molto importante.
Delle volte la creazione ha momenti crudeli. Perché è uguale a una nascita, c'è angoscia, lacrime. La creazione sorge anche - credo - dalla distruzione. Distruzione del passato, volontaria o meno. Ma sì, distruzione, perchè, come qualsiasi atto creatore, nasce dal nulla, però mai dal caos. E il vuoto che lascia, fino a giungere il culmine della creazione, è crudele.

Myra : che ruolo senti che possa avere l'artista in questi anni?

- Darò un consiglio che un giorno mi hanno dato: non perdere il tuo tempo, la tua energia con le persone a cui non puoi dare nulla, e che nulla ti possono dare. La meschinità, l'invidia, quelli che hanno come passatempo l'odio, la critica, che fanno del male ad altri e così anche a loro stessi, neanche devi guardarli. Impiega la tua energia, e anche la tua violenza per combattere la violenza, ma, con l'arte! Questa violenza che c'è in giro, che ci invade dall'istante che ci invade l'ossigeno, questa violenza che ci avvolge, provocata da ambizioni sbagliate, accecata da menti corrotte, questa violenza, combattila.
Lotta per finire con questa alienazione che ogni giorno ci circonda di più.
Difficile, ma il creatore può dire, scrivere, manifestare con qualsiasi mezzo, l'artista ha l'obbligo di rompere le catene, rompere leggi errate, rompere il cerchio dell'alienazione e creare altre leggi. Le vere, quelle della bellezza, dell'amicizia, della solidarità, della creatività. Tutto questo è arte.

domenica 27 dicembre 2009

FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF


Maitres des lieux
Les souvenirs prennent leurs élans
Sont à l’affut du chaos
- qu’elle dit
De sa voix rauque...
La solitude -
Essayant de rétrecir
L’harmonie de ma mémoire

Je lui souris
Et réponds tout en égrenant
Mon rosaire de sentiments jamais oubliés


Ne rode point comme un oiseau de mauvais augure
Ne ronge pas comme les souris des campagnes
Mes émotions
Malgré tout malgré tous
Tellement présents
T’es ma seule compagne

Mais à présent

Fous'le camp!

giovedì 24 dicembre 2009

estou aqui! - sono qui!!

cosa? - foto ( modificata) di Dominique Landau




















le ore scontate
di una anima
attraversata
di malinconia

guarda
lo specchio
non la
riflette

sfide

inizia
a riflettere

cosa?

mercoledì 23 dicembre 2009

desiderio per 2010 - foto Dominique Landau


spazzar via
la sporcizia
l'ira
che infierisce
sull'intero
pianeta

lunedì 21 dicembre 2009

Fim do" Poema sem Fim" : - de Iosif Landau



quarta-feira, 12 de dezembro de 2007
DESPEDIDA

...sou pedra,
estou no fim do caminho,
... é a vida, é o sol...
...é um pouco sozinho...
não são As Águas de Março
e a tempestade no espaço,
no vazio do cansaço,
a melancolia é meu compasso,
me debato sobre o lençol gasto
enquanto
olho as paredes azuis
e nada me acalma,
abraço a melancolia
é uma velha amiga,
e por alguns minutos medito,
penso nela,
não sei mais qual delas,
de nada adiantou,
é meu castigo por dar
um chute nas bundas
das crenças do velho Abraão,
.............
mas não,
estou triste por tudo
e por nada,
ouço a empregada cantar desafinada
e sorrio,
afinal não estou doente
apenas sofro de melancolia,
e o inicio do poema O Uivo do Ginsberg
não me sai da cabeça:

"– eu vi as melhores mentes da minha geração

destruídas pela loucura" -,
e me pergunto quem até hoje escapou
da destruição mesmo não sendo louco,
com certeza não eu,
e cansado, exausto
termino o Poema sem Fim
com calorosos abraços,
e plagiando a despedida
dos palcos de Bob Darrin
aqui a repito:

"Tiro a maquiagem,

Tiro a fantasia de palhaço,

A cortina desce, a musica acaba aos poucos,

Mas espero que estejam sorrindo ao sair pela porta"

E como dizem os do palco, isso é tudo,
Não tem mais,
Compartilhamos bons momentos juntos
E a medida que os momentos desaparecem
Tenho a feliz sensação de que nos despedimos como bons amigos,
Seus aplausos e risos não desaparecerão mesmo depois que demolirem essas velhas paredes
E se eu tivesse que repetir tudo de novo
O faria com vocês presente
E por nada eu o trocaria esse prazer e pensem,
Ainda me pagam um bom dinheiro por isso,
Boa noite
Senhoras e senhores e que Deus os abençoe

domenica 20 dicembre 2009

texto de Iosif Landau

pensando no meu comentario à minha ultima postagem ponho aqui este texto de meu irmao:



LONDRES 1940

me deu na veneta
redigir uma carta
faz anos que não escrevo


mail não é carta nem é telegrama
nem é recado não é nada
dos dedos não fluíram sentimentos
sem caligrafia traços da pena e tinta
cato na minha gaveta de bagulhos
encontro uma Mont Blanc
aniversário há quantos anos?
saio volto correndo da rua
comi tinta encho a caneta
lembranças me vêm to tempo
tinta colocada com conta gotas
o progresso caneta Parker
que beleza!
o papel de carta onde acho?
cato no baú de velhas lembranças
velhos álbuns de fotografias
herdados da minha mãe
revistas do Botafogo recortes de jornal
algumas medalhas de regatas ganhas
um par de sapatos de verniz preto
os primeiros do traje a rigor 1939
jantar no Savoy de Londres
uma sweater amarelado pelo tempo
com as cores do colégio inglês
sei que havia guardado
papel de carta do Hotel Cumberland
e trazido pra cá juro cross my heart...
e lá está o papel laranja rosa amarelo
cor de defunto e baratas secas ao lado
o nome de hotel impressão elegante
em relevo e uma insígnia nobre
papel na mesa a caneta na mão
testo a caneta desenho letras
minúscula e maiúsculas
calco forte pra baixo leve pra cima
ainda não perdi o toque escolar
e agora Zé?
a quem o que debaixo da insígnia?

relaxo na cadeira poltrona
cabeça caída no encosto
braços pendendo dos dois lados

fecho os olhos, Londres 1940
o Cumbrland em frente ao Marble Arch
do Hyde Park Oxford Street
é noite eu no cinema Odeon
sozinho em Londres
o primeiro filme de William Holden
The Golden Boy
historia boba pianista de talento
quer ser boxeador
tBoy ganha uma luta
desiste e volta ao piano
Prelúdio de Chopin com o
estouro de bombas alemãs de fora
saio o céu de Londres em chamas
os cais arrasados e incendiados
canhões anti aéreos
cuspindo fogo de Hyde Park
ninguém liga pessoas indo e vindo
alguns olham pra cima
movem a cabeça continuam
eu de pé vejo o céu em fogo
os canhões cospem bala
num staccato interminável
no hall hotel sento numa poltrona
penso nos colegas que foram ao front
quantos se salvaram ou morreram
em Dunquerque?
janto vou pro quarto 702
deito espero o silvar das bombas
se aproximar não ligo mais
dizem que se ouve o estouro
ainda não morreu
Londres tem milhões de habitantes
por que seria eu um entre tantos?

o cachorro late abro os olhos
tiros vindo do Pavão Pavaozinho
quase todos dias
quem liga pras balas perdidas?

guardo o nobre papel de carta
e o Mont Blanco
o passado está morto
em Dunquerque ou Londres
agosto de 1940

morre gente em tiroteio urbano
Rio de Janeiro novembro 2008

sabato 19 dicembre 2009

pour mon frère



Complicité toujours souhaitée

Regrets
Très peu
Un seul
Détruire la destinée offerte par la guerre

L’enfance perdue jamais regrettée




La fuite et puis
La merveilleuse arrivée à Rio
mais sans mon frère

Complicité de la distance
Distance éperdument detestée

Je grandis

Encore et encore trop de distances d’absences
D’annéees pasées
De morts pardonnés
Regrettés

Vies sèparées
Oh!combien identiques – cependant –
L’ essentiel
Sentiments sensations émotions

Complicité autant désirée

La vieillesse nous l’à donnée
Oserais-je dire: redonnée?

Oui.
Je l’ai toujours sentie

Malgré les distances
Les absences

Et voilà!

Ce n’est point de notre temps?
Ordinateur, pixel, bytes et je ne sais plus quoi,

mais comme je l’aime ce MAIS!

Il nous donne
La complicité “ on line”.

venerdì 18 dicembre 2009

pour Dominique qui arrive le 20 décembre :)))))



Le rire de l’air jaillit
- Fraiche haleine -
J’entrevois les jours à venir
Avec les éclats de ton rire
qui m’éclaboussent
Et
L'air redeviens tendre
Et souffle tout doux
Juste un petit sourire
en
ces minutes du présent


Cela me suffira pour longtemps...

giovedì 17 dicembre 2009

outro poema de meu irmao Iosif Landau: de 2007 "Poema Sem Fim Revive 13"


...e durante noite de insônia
me levanto no escuro,
bato com a testa na porta,
com o pé na cadeira,
com os dedos na parede
xingo minha sorte,
só um pouco de desconforto
sentir dor é não estar morto,
pelo corredor, mais confiante,
chego na sala,
luz de fora que vem não sei de onde
ilumina,



me jogo na poltrona,
acendo um cigarro,
ligo a TV,
passo célere por dezenas de canais,
filmes vistos e revistos,
volto e revolto,
paro, é um filme inglês,
reconheço logo,
propriedade rural,
mansão nobre,
gramado, flores, arbustos, laguinhos,
estatuas de deuses da mitologia,
Jaguar e Rolls Royce em linha,
bastões de cricket espalhados,
mesa debaixo de umbrela,
mergulho na lembrança,
viajo no passado,
a enredo do filme adivinho fácil,
romance de plebeu com nobre
a guerra leve ameaça,
emoção, melancolia, saudade,
romance de amor impossível,
há algo mais belo?
delicadeza, dialogo de inocência,
olhares de amor, encantamento,
e depois a guerra, a despedida,
juras de amor, choro,
“volta pra mim!”,
“voltarei querida!”
beijo de despedida,
lenço branco do adeus,
um ultimo olhar da janela do trem,
canhões e bombas,
mortos e feridos,
retirada sem honra na praia
no norte da França,
ele morre, não volta,
ela no bombardeio sobre Londres,
amor sem desfecho,
amor inacabado,
eles morreram,
e o amor deles?
e por que me emociono tanto?
Inglaterra 1939 ali me vejo na escola,
em setembro invasão da Polônia,
junho 1940 retirada Dunquerque,
na estação de Paddington
soldados vindo da batalha perdida,
eu numa ultima viagem pra escola,
agosto, setembro, Londres sob bombardeio,
meu romance inacabado,
abandonado na França no verão do ano passado,
onde estaria ela?
tento me lembrar de alguns detalhes,
do seu vestido, dos brincos, dos sapatos,
assim no dia do não encontro
eu poderia falar, estavas bela naquele vestido florido,
mais aquilo e mais aquilo, você tão linda,
casaquinho de bolinhas, chapéu branco,
tento me lembrar dos detalhes,
pois não me lembro mais do rosto dela,
a alma do nosso amor escondida no choro,
o silencio e as risadas sumidas nos Alpes,
o tempo que passou não tem mais vida,
a imagem de onde estávamos na despedida
em minha mente não ficou gravada,
só tristeza pelo amor perdido,
lembrar – me de detalhes eu tento,
mas não quero,
o mundo está cheio de gente arrancada dos sonhos,
ninguém para secar as lagrimas do meu rosto,
e todos vivemos escondidos e morremos
nos campos de batalha, nos hospitais,
e a terra nos engolirá, amigo e inimigo,
os seguidores da Besta, os queimados em fornos,
todos batalhando com as bocas abertas
pelo ultimo suspiro
se lembrando dos detalhes do amor perdido.

mercoledì 16 dicembre 2009

il suo naso





il suo naso
così lungo
abbraccia
fino al fondo
il vuoto
del mondo
si affaccia
faccia in giù
al viavai




di gambe lunghe
al battibecco
di qualche eco
e dal suo naso
sbalordito
fuoriesce
un furioso
piccolo
sputo di fumo

niente starnuto

martedì 15 dicembre 2009

questi ultimi giorni...parole violente...provocano violenza











era scaraventato
dal nulla
e appena nato
già iniziò
a dare di matto

guardo lo schermo
solo un secondo
e grido
non ci sto al gioco

lunedì 14 dicembre 2009

intrappolata



intrappolata
dal tempo trascorso
e non potendo fare a meno
caso mai fosse vero -
che mi si sono esaurite
le idee
preoccupata
medito assorta

ascolta
le tue immagini

sabato 12 dicembre 2009

um poema de meu irmao - foto Dominique Landau


quinta-feira, 5 de fevereiro de 2009
PEDRAS


o que faz a gente escrever poemas
ou outros tipos ou maneiras
de juntar palavras e pensamentos
criar imagens com sem sentido
como meu amor é infinito
ou minha mente é um deserto
ou seus olhos são dois lagos fundos
mas isso é coisa de infantil inocência
no fundo da garrafa de cachaça
o poeta é um afogado em dor e mágoa
e se escreve o que sente
ele tenta se salvar do desespero
não quer ajuda nem pede socorro
mergulha na solidão e no calor do inferno
e o peso de tudo que o cerca
aponta na direção da sua nuca
facas estiletes lança pontuda
e se pensarmos bem somos todos poetas
e andamos por aí
nossas mentes esquecidas nas esquinas
e batemos com punhos nosso peito
cerimonial darwiniano
e temos que recitar os poemas aos animais
com cuidado como melodias ou sinfonias
e se no meio da bicharada aparecer um humano
de olho vazado, perna cortada, e braço amputado
não parem o recital
vivemos há milênios
com mães pingando dos seios sangue e leite
e os poemas nada mais são que pedras nos cemitérios

venerdì 11 dicembre 2009

[[[[[[[[[[[[[[[[ - ]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]]] - foto Dominique Landau



tenersi dentro
un rimpianto
come un tarlo




no
parlare
si

arieggiare
il tuo cuore
alla faccia
del spezzato
incantesimo

mercoledì 9 dicembre 2009

um poema que meu irmao me escreveu em 2002



MYRA

fofa e redonda segura minha perna
sua mente criança pensa
"principe no cavalo branco me rapte
meu irmao nao me beija"

um cavaleiro de alma escura
deixou-lhe a boneca de porcelana
e sumiu na densa bruma


rei azteca levou-a distante
dedicou-se às artes da pintura
disseminou cultura esbanjou talento

sua mao na minha perna me falta
de longe envio-lhe beijos que nao lhe dou
nao mais fofa e redonda boneca
agora é nobre senhora romana

insiste ser irma finjo indiferença
somos almas identicas e isso basta

felici - 1994


momenti
di bellezza
di leggiadra
unione

ma una assurda
brezza
arriva
da lontano
mi stordisce


e mi strazia
l'anima

lunedì 7 dicembre 2009

el color - foto Dominique Landau





el color
no se aprende
aqui està
con nosotros
sobre nosotros
dentro de nosotros
nos acompana
nos acompana y nos habla
y habla con nuestras entranas

y expresa nuestra alegria o dolor
o la agresividad o la violencia que vivimos
pobre de aquel que necesita de las teorias
y de la diversas leyes para poder VERLO
EXPRESARLO
serà siempre impotente

el color no se piensa
el color sale
y al igual
que el sol que se pone
al caer de la tarde
asi tambien
el color se pone
sobre el papel o la tela

domenica 6 dicembre 2009

"Ritmo Intercambiable "" 1974 - um quadro grande como é grande meu amor por todas as crianças


4 unidades de 90cm x 90cm
formando um so quadro
e se pode mudar e
colocar do geito
que se quer
vertical ou
como uma L
as linhas se
encontram sempre
umas com as outras
-------------------
talvez como na vida
aonde sempre
se encontra
amigos e amor

sabato 5 dicembre 2009

lindos netinhos de meu amigo Joao, obrigada pelo Happy Anniversary, voces sao uma beleza!


obrigada a todos que me deram os parabens pelo meu aniversario, gracias a todos ustedes que me felicitaron por el dia de hoy!


aqui as rosas brancas
que sao as que mais gosto
e que recebi en este momento
da minha familia que infelizmente
esta longe
y las comparto con mis amigos
ustedes!
besos, beijos, baci,
myra

vero o falso


spudorato
e
con ragione


sputtanato
ma per niente
sfaticato
prende atto
tutt'altro
che stressato

il suo fiato
va in giro
a compiere
altri reati

tragicommedia
in vari atti

oppure
altro atto:
sembra che
spunta un
vecchio
neonato
FINImondo
.............

o altre palle
di Natale

giovedì 3 dicembre 2009

nombre del cuadro " Ritmo de mis Fantasmas " - texto de mi librito "Si Sabes Ver "


agarra una hoja de papel
o una tela o una plancha de metal
en este momento
empieza tu aventura
empieza un dialogo
hay preguntas
hay respuestas
vibramos
con una sola mirada
vemos los detalles
pero tambien el conjunto
todo el espacio
todo un universo
en sus mìnimos detalles
el ojo el espìritu la mano
todo se concentra
en una intimidad creadora
y sobre este papel
o plancha o tela
comienza nuestra aventura

una suerte de destino
donde hay que ponerlo todo
todo lo que sientes
todo lo que puedes
todo lo que sabes
y trata de tamizarlo

a veces este acto creador
es como un trancazo
a veces es suave
como una caricia

esta aventura esta uniòn
la sentiràs cada vez
que comiences a trabajar
quiero decir
toda la vida

quiero que entiendas
que tambien al trabajar
el papel la tela o la plancha
estàs trabajando sobre ti.

dibujandote
grabando al mismo tiempo
dentro de ti
llenàndote de color

-sobretodo divertiendote
en plena libertad-

y asi ninguna lìnea o puntos
o circulos o manchas de color
que estàs haciendo
ninguna de estas cosas
se van a perder

salen de dentro de ti
pero regresan y te enriquecen

nuestro trabajo
es magia pura
renovaciòn sin limites
constante meditaciòn
y trance constante

esto es muy importante
este momento
este instante
o esta eternidad

la obra plàstica DEBE ser
un trabajo un "algo"
que sale de adentro de uno
aprender a ver dentro de uno mismo
y transmitir este sentimento

mercoledì 2 dicembre 2009

etc.,,,,,,,,,.......................












sol(e)idao
dao o que?
soli(e)tudine
abbitudine
sol(e)dad
y mas edad

eccetera...

martedì 1 dicembre 2009

meu irmao querido - foto Dominique Landau





Jamais oublié toujours ici…



présence plus qu’absence

shhhhhh.................